LE VITE PARALLELE DI DICKENS E PRINCE
Dickens e Prince: due artisti a prima vista molto diversi. Differenti sono stati i campi artistici in cui si sono espressi (letteratura e musica popolare), l’epoca e il contesto culturale in cui sono vissuti, e anche il modo in cui sono percepiti di solito dal grande pubblico (Charles Dickens è purtroppo considerato da molti uno di quegli autori classici che si legge solo a scuola o da ragazzi, mentre Prince è conosciuto come la rockstar dall’immagine trasgressiva, ma anche, per fortuna, per il suo grande talento musicale). Se invece vogliamo scoprire le loro (tante) affinità e somiglianze, possiamo leggere il nuovo libro di Nick Horby «Dickens e Prince. Uno speciale tipo di genio», uscito in libreria per Guanda, che ci parla proprio di questa coppia a prima vista così eterogenea.
Non ho letto nessun libro di Dickens quando ero a scuola, e sono contento di non averlo fatto, perché penso che a quell’età sei troppo giovane per capirlo, di certo troppo giovane per capire il suo lato divertente. Quando ho raggiunto i vent’anni ero abbastanza adulto per accorgermi che nei suoi libri c’era qualcosa di speciale. (1)
IL BISOGNO INCONTROLLABILE DI CREARE
Horby li accomuna a partire soprattuto da un tema molto sentito nella cultura anglosassone, e cioè la prolificità e la dedizione instancabile al lavoro (la famosa work ethic alla quale qualsiasi manuale di scrittura, inglese o americano, dedica almeno un capitolo). Si capisce bene che questo è sicuramente un argomento che sta particolarmente a cuore anche a lui, qualcosa che lo fa interrogare sulla sua prassi (e sul suo valore) di artista.
Probabilmente era una cosa che entrambi non erano in grado di controllare-il bisogno di creare, di far uscire qualcosa, e poi di passare subito a una nuova opera. Veniva loro naturale, e non ne avevano paura. Tutti e due erano molto sensibili alle critiche, trovavano molto difficile fronteggiarle, ma questo non li faceva fermare. (2)
Nel libro Horby tratta della comune origine umile dei due artisti, cosa che probabilmente ha costituito la spinta inevitabile verso questa loro incredibile dedizione al duro lavoro, del loro dandysmo e passione per i vestiti ricercati, in un certo senso reazione visibile alla povertà vissuta nell’infanzia, per poi alternare capitoli sulla loro gioventù, sulle qualità artistiche che li contraddistinguevano (spesso dimentichiamo che Dickens fu uno dei primi e più efficaci innovatori in un campo oggi molto attuale-basta pensare al successo delle serie televisive-come la serializzazione nella narrazione, e che i suoi personaggi sono incredibilmente efficaci e intensi), sulla difficoltà delle loro relazioni sentimentali, sulla loro morte.
Sono sempre stato affascinato dal connubio tra povertà e creatività, e come molti artisti del ventesimo secolo siano partiti da condizioni di vita molto umili. (2)
DICKENS E PRINCE: IL LIBRO DI HORNBY
Se quindi vi interessa approfondire la vita e l’importanza di due artisti che conobbero il successo già nel loro tempo e scoprirne le corrispondenze nelle qualità e nei difetti del carattere, nelle loro fortune e nella cattiva sorte che li ha segnati, questo libro, scorrevole, dettagliato e non troppo lungo, può fare al caso vostro.
1. Nick Hornby on Dickens and Prince: “They were both superstars in their own lifetimes” (Nick Hornby intervistato dal Guardian)
2. What do Prince and Charles Dickens have in common? (Nick Hornby intervistato da Esquire)