Terry Pratchett

Terry Pratchett – Lo stile di scrittura

TERRY PRATCHETT: FANTASY, FANTASCIENZA E UMORISMO

Terry Pratchett, autore della saga del Mondo Disco, una serie di romanzi fantasy ambientati su uno strano pianeta completamente piatto, sostenuto da quattro giganteschi elefanti che a loro volta sono sistemati sul guscio di una gigantesca tartaruga che fluttua nello spazio, è uno degli scrittori viventi più venduti in Gran Bretagna e non solo. Il suo stile mescola elementi presi dai generi fantasy e fantascienza a uno humor tipicamente anglosassone che deve molto alla tradizione inglese e ad autori americani come Mark Twain.

Il Mondo Disco di Terry Pratchett
Il Mondo Disco di Terry Pratchett

LE LETTURE NELL’INFANZIA

“Quando ero bambino — stiamo parlando degli anni ’50 — non tutto gli insegnanti cercavano di istillare negli alunni l’amore per la lettura. Non c’erano tanti libri per l’infanzia di buona qualità, come ce ne sono oggi. Il mio interesse per la lettura è coinciso con l’apertura della biblioteca di quartiere.”

“Non ero particolarmente interessato alla lettura. E mia madre, che Dio la benedica, si è rimboccata le maniche e ha cominciato col regalarmi un penny per ogni pagina che leggevo, e la cosa ha funzionato alla grande. Ma non ha dovuto spendere troppo, perché al terzo libro ero già appassionato di mio. Quel libro era Il vento tra i salici.”

Il vento tra i salici è un libro incredibilmente bizzarro. Le dimensioni del topo, della talpa e del tasso variano durante il racconto. Il rospo può guidare una motocicletta, e vive in quella che sembra una casa grande come la nostra, e tutti gli animali possono parlare tranne il cavallo che tira la roulotte. È incredibile. Non dovrebbero farlo. È questo che mi ha fatto innamorare del libro, la capacità di portarti alla sospensione dell’incredulità.”

“L’unica cosa che non ho letto da ragazzo sono stati i libri per ragazzi.”

IL SENSO DELL’UMORISMO DI TERRY PRATCHETT

Wodehouse è stata l’ispirazione fondamentale, ovviamente, ma mi sono aperto la strada con le avventure di Just William, Richmal Crompton è stata davvero un’ottima scrittrice. È da lei che ho imparato l’ironia. Ci ho dovuto lavorare un po’ sopra.”

“I romanzi del Mondo Disco sono collegati. Ma l’unico tratto che li unifica è che si svolgono tutti nello stesso mondo fantastico — proprio come quasi tutti i romanzi di P.G. Wodehouse sono ambientati nella stessa versione fantasiosa dell’Inghilterra, il mondo di Bertie Wooster.”

“Praticamente tutti gli scrittori anglosassoni che si sono distinti per qualità hanno scritto per la rivista Punch. Mark Twain, Jerome K. Jerome. Parlavano con la stessa voce, cosa che mi ha spalancato un mondo — quello dello stile lievemente satirico, sul tipo “la gente è un po’ sciocca ma non è cattiva”, amichevole con l’umanità che racconta, affezionato ai propri piccoli difetti.”

The Last Hero (2001) - Illustrazione di Josh Kirby
The Last Hero (2001) – Illustrazione di Josh Kirby

L’ESPERIENZA COME GIORNALISTA

“A dire la verità, senza esagerare come faccio sempre, la biblioteca e il giornalismo mi hanno reso ciò che sono. Il giornalismo ti porta a pensare veloce. Devi parlare a persone di tutte le categorie. Questo vale soprattutto per il giornalismo locale. Il giornalista londinese può sputare in faccia a qualcuno e quello non potrà fare molto. Prova a farlo con in un giornale locale, e ti arriva subito una querela. Tutti dovrebbero aver scritto per un giornale locale una volta nella loro vita, soprattutto se sono inguaribili ficcanaso.”

“Nel giornalismo il concetto di blocco dello scrittore non salta mai fuori. Se non scrivi, superiori poco compassionevoli vengono da te e ti gridano in faccia. Basta una settimana al lavoro in redazione perché ogni posa da blocco dello scrittore evapori completamente.”

GLI INIZI COME SCRITTORE

[Sul fatto che il primo racconto di fantascienza di Terry Pratchett sia stato pubblicato quando aveva tredici anni]. “È la cosa più terribile che possa capitarti. Il primo racconto che ho scritto nella vita è stato accettato, proprio l’opposto di quello che capita di solito. Così ho passato i successivi cinque o sei anni a imparare a scrivere – è come se per pura coincidenza al primo colpo sparato in vita mia avessi colpito il centro del bersaglio.”

“A 13 anni convinsi i miei genitori che una convention di fantascienza era una cosa molto letteraria e che avrei imparato moltissimo se fossi andato e non feci alcun cenno alla birra. E vi incontrai Arthur C. Clarke — erano i tempi in cui potevi incontralo, i tempi in cui gli dei camminavano sulla terra – e lì ho conosciuto qualche altro scrittore inglese e me ne sono tornato a casa pensando “questi scrittori sono persone normali, io sono una persona normale, quindi posso fare lo scrittore”, e questa fu una illuminazione importante e tutto sommato ragionevole.”

Thud! (2005) - Illustrazione di Josh Kirby
Thud! (2005) – Illustrazione di Josh Kirby

LO STILE DI TERRY PRATCHETT

“Ho una manciata di racconti che ho scritto da ragazzo che seguono ogni stile letterario immaginabile.”

“Scrivo nello stile dell’ultimo scrittore che ho letto. Ho dovuto smettere di scrivere come Larry Niven: per un umorista come me è un autore un po’ troppo ovvio da copiare. Devo ammettere che odio con tutto il cuore i fan di Star Trek, mentre i fan della Guida Galattica per Autostoppisti sono davvero grandi.”

“Non ho nessun idolo, rispetto molti scrittori. Ho sempre scritto fantasy e fantascienza perché è questo che mi piace leggere. Vanno bene per quello che sono. Ma la cosa importante è leggere questi generi all’interno di una equilibrata dieta di lettura!”

DA DOVE PRENDERE LE IDEE

“Non pianifico mai. Sento una notizia al telegiornale o leggo qualcosa su un vecchio libro di storia — e lì c’è la mia storia.”

“Scrivere ciò che conosci? È uno di quei consigli-trappola sul tipo delle buche con i pali appuntiti, fatali per i distratti. Tecnicamente è vero, ma non vuol dire che se lavori in un ufficio di assicurazioni devi scrivere sugli uffici di assicurazioni. Significa avere una normale memoria empatica per i dettagli e le persone — e la normale capacità di osservare la gente intorno a te —, queste sono le cose che conosci. Puoi benissimo scegliere di ambientare la tua storia su un pianeta alieno o un secolo fa o quello che vuoi. Ci sono cose che ti puoi inventare. Ma sei un essere umano, hai accumulato un bel po’ di esperienza con gli esseri umani – questo è ciò che conosci e a questo puoi attingere.”

“Scrivere, per me, è come intagliare il legno. Trovi il pezzo adatto (il grande tema centrale da cui partire) e cominci a inciderlo secondo la forma che hai in mente. Ma poi scopri che quel pezzo di legno è una materia prima che ha caratteristiche proprie (i personaggi sviluppano e esprimono nuove consapevolezze, il riflettere attentamente sulla storia ti apre nuove linee di trama), e se hai la giusta sensibilità le usi a tuo favore, le incorpori nella tua idea del romanzo.”

“Comincio con una manciate di idee un po’ informi e ci gioco finché sembrano avere un qualche senso. In realtà scrivere alla tastiera è importante per me — mi aiuta a mettere in moto il cervello. Ho una mente da collezionista di cianfrusaglie, come la maggior parte degli scrittori, e quando comincio a concentrarmi su un nuovo progetto tutti i più strani fatti e ricordi si fanno avanti per prendere posto per il viaggio.”

Il piccolo popolo all’aria aperta (Diggers, 1990) - Illustrazione di Josh Kirby
Il piccolo popolo all’aria aperta (Diggers, 1990) – Illustrazione di Josh Kirby

COME CREA I SUOI PERSONAGGI TERRY PRATCHETT

“Inventare i personaggi è facile. La verità è che li incontri ogni giorno, nel mondo reale. Ti serve solo avere una buona memoria e una buona capacità di osservazione.”

“Devi descrivere il personaggio dalla traccia che lascia nel mondo. Non è il suo aspetto, è il modo di guardare, i silenzi. La descrizione del personaggio non è tanto il colore dei loro occhi quanto il modo in cui voltano la testa.”

“Se vuoi ambientare una storia su Marte, e non conosci fatti scientifici a riguardo, è abbastanza facile informarsi. Com’è il carattere di una persona e come reagisce agli altri esseri umani, invece, è una cosa che devi scoprire da solo.”

“Ci sono alcuni vantaggi nell’usare nella tua storia personaggi già conosciuti dal lettore [perché presentati in altri libri ambientati nello stesso universo narrativo]. È una tecnica molto utilizzata nei libri dell’infanzia, risale a Billy Bounter di Charles Hamilton, William Brown di Richmal Crompton, la Banda dei Cinque, The Secret Seven, e così via. Usare gli stessi protagonisti in più libri è una cosa molto familiare nella letteratura per bambini. Aiuta lo scrittore ad avere ben in mente il personaggio quando inizia a scrivere. È molto intrigante usare personaggi già esistenti, perché incuriosisce scoprire cos potrebbe accader loro di nuovo, e lo scrittore deve essere il primo ad essere incuriosito, se vuole incuriosire i suoi lettori.”

All’anima della musica! (Soul Music, 1994) - Illustrazione di Josh Kirby
All’anima della musica! (Soul Music, 1994) – Illustrazione di Josh Kirby

La pagina di wikipedia di Terry Pratchett

Le illustrazioni di Josh Kirby qui presenti si riferiscono ai seguenti libri di Terry Pratchett:
The Last Hero (2001)
Thud! (2005)
Il piccolo popolo all’aria aperta (Diggers, 1990)
All’anima della musica! (Soul Music, 1994)

Alcune interviste (in inglese) con Terry Pratchett:
Telegraph
January Magazine
Games Radar

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