STRANGER THINGS E I FRATELLI DUFFER
Stranger Things è una serie televisiva americana ispirata alla letteratura e al cinema horror della fine degli anni ’70 e dei primi anni ’80. La storia racconta di un gruppo di ragazzini che, alla ricerca di un compagno misteriosamente scomparso nel bosco, incontrano una strana ragazzina che sembra venuta dal nulla e devono fronteggiare una terribile entità malvagia. I fratelli Matt e Ross Duffer, autori della serie trasmessa da Netflix, inseriscono nella storia, che è proprio ambientata negli anni ottanta, evidenti citazioni e omaggi al loro cinema preferito di quel periodo. Qui abbiamo raggruppato alcune dichiarazioni che illustrano il loro modo di lavorare.
STEPHEN KING
“Volevamo qualcosa nello stile dei film classici con i quali siamo cresciuti – Spielberg, John Carpenter, i libri di Stephen King e i loro adattamenti. Quello che rendeva queste storie così grandi e impressionanti era che esploravano il punto magico dove l’ordinario si incontra con lo straordinario.”
“IT è stato ovviamente di enorme ispirazione per Stranger Things, forse la più grande, immagino perché avevamo la stessa età dei personaggi quando l’abbiamo letto.”
“Abbiamo letto L’uomo in fuga in una sola notte. Divoravamo i suoi libri, quando eravamo piccoli. Vogliamo che lo spettatore guardando la nostra serie tv si senta come quando si siede e si legge uno di quei libri enormi di King.”
STEVEN SPIELBERG
“Per quanto riguarda Spielberg, siamo stati influenzati da E.T., lo Squalo e Incontri ravvicinati del terzo tipo, e anche da I Goonies, che lui ha prodotto. In questi film ci sono tre generazioni di personaggi: bambini, adolescenti e adulti. A loro ci siamo ispirati per dare forma ai nostri personaggi in base alla loro età.”
“In Stranger Things ci sono ovvie citazioni da E.T., ma nella writers’ room [lo studio dove gli sceneggiatori si riuniscono per scrivere una serie TV, ndt] in realtà non parlavamo di altri film, discutevamo semplicemente di cosa avrebbero fatto i nostri personaggi. Abbiamo cercato più che altro di catturare le sensazioni che ci davano i film di Spielberg. Non è imitazione, è un uso filtrato in cui portiamo la nostra sensibilità.”
“Abbiamo usato musica con i synth proprio per differenziarci da Spielberg. Quindi, anche se ci siamo ispirati a E.T., ci hanno influenzato molto, se non di più, le storie cupe di sci-fi horror che andavano negli anni ’80.”
JOHN CARPENTER
“Halloween e La Cosa sono film perfetti. Sono quelli che hanno avuto maggior impatto su di noi quando eravamo giovani.”
“Volevamo una colonna sonora di musica elettronica. Per noi Stranger Things doveva essere un po’ più cupa di un film della Amblin [la casa di produzione di Spielberg]. Per verificare l’effetto abbiamo messo la musica di Carpenter su alcune scene di E.T. e la cosa ha funzionato.”
INFLUENZE AUTOBIOGRAFICHE
“Abbiamo passato la nostra infanzia in un ambiente (Durham, North Carolina) molto simile a quello della serie. Eravamo un gruppo di amici nerd che giocavano ai giochi di ruolo. Avevamo la sensazione che se fossimo andati nei boschi avremmo trovato una mappa del tesoro a affrontato qualche avventura entusiasmante. Stranger Things è autobiografica nel senso che da bambini desideravamo continuamente che qualcosa del genere accadesse nelle nostre vite.”
EMOZIONI
“Cerchiamo di trasformare oggetti ordinari in qualcosa di straordinario. Come accade per la televisione nel film Poltergeist. Ci interessa prendere qualcosa di quotidiano e infondergli un senso di meraviglia.”
“Se spaventa i bambini, va bene. Quando eravamo piccoli i film di Spielberg ci facevano paura. E a noi piaceva essere spaventati.”
“Se prendi anche un film come Halloween, la cosa più importante è l’atmosfera, la suspense, la paura, piuttosto che la violenza esplicita. È questo a cui siamo maggiormente interessati: paura e mistero.”
L’HORROR AL CINEMA E IN TV
“Uno dei problemi che ha il genere horror al cinema, diversamente che in una serie TV, è che la storia non ha abbastanza tempo per svilupparsi. C’è solo un’ora e mezza. Non ti coinvolge abbastanza, è tutto basato sui “jump scares”. Ci piacciono i mostri e il sovrannaturale, ma non riescono a catturare la nostra attenzione se dietro non ci sono storie e personaggi appassionanti.”
LAVORARE IN COPPIA
“Facciamo tutto insieme. Abbiamo un modo di pensare molto simile. Nel momento della scrittura della serie viene molto comodo, perché possiamo lavorare sulle scene separatamente e quindi andare al doppio della velocità. E anche per quanto riguarda la direzione, è un’ottima cosa la possibilità di contare sull’aiuto di qualcuno quando le cose si fanno difficili.”
LA SCELTA DEGLI ATTORI
“Sapevamo che una recitazione scadente da parte dei ragazzini avrebbe potuto affondare Stranger Things, perché la maggior parte della storia pesa sulle spalle dei loro personaggi. Cercavamo dei giovani attori che fossero naturali e realistici. Il nostro punto di riferimento era Stand By Me, che per noi è l’apice della recitazione di giovanissimi attori al cinema e in TV.”
“Avevamo bisogno che recitassero in maniera naturale senza fare 10 o 12 takes. Stranger Things è una serie TV e siamo legati ai tempi ristretti della produzione televisiva, così i ragazzi dovevano azzeccare la recitazione giusta, con naturalezza, al momento. Abbiamo fatto il casting molto presto, in modo da adattare le sceneggiature alla loro energia e personalità. Alla fine recitano versioni di loro stessi, e ci hanno spinto a rendere unici i personaggi che interpretano.”
“Winona Ryder (nel ruolo di Joyce) è stata la prima idea del nostro casting director. Le abbiamo mandato lo script del pilota e lei ha risposto. Cinque anni fa non avrebbe accettato. Da quando Matthew McConaughey e Woody Harrelson (con True Detective) hanno lavorato in televisione, si è rotta una diga. Il cinema dà sempre meno opportunità, di questi tempi. Così un sacco di attori del prestigio di Winona vedono la televisione come un ottimo punto di approdo, soprattutto se sono un po’ avanti con le loro carriere.”
IMDb
Sito ufficiale della serie su Netflix
Trailer
Alcune interviste con i fratelli Duffer (in inglese):
Hollywood Reporter
Irish Examiner
Vulture
AV Club